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domenica 28 luglio 2013

Essere musulmani in Europa

"Bi-smi 'llāhi al-Rahmāni al-Rahīmi" (بسم الله الرحمن الرحيم ) (In nome di Dio, Clemente, Misericordioso)

Quello che cercherò di fare per trattare ed esplicare nel modo più semplice e migliore possibile questo tema che tocca da vicino tutti i musulmani che vivono in questo continente, è di suddividere la mia argomentazione in due parti. Nella prima parte proverò a presentare in maniera semplice e oggettiva la effettiva situazione sociale e politica dei musulmani in Europa. Nella seconda parte, invece, proverò a dare la mia opinione per migliorare secondo il mio punto di vista la nostra vita nel contesto Europeo.

Molto spesso nei media, nei testi scolastici, nelle propagande politiche, sentiamo spesso parlare della nuova presenza musulmana in Europa, di cui abbiamo testimonianza dalla fine della seconda guerra mondiale. Dimenticandosi così la vecchia presenza dei musulmani in Europa che risale al Medioevo. E' molto importante che ciò venga ricordato ai giovani europei, poiché la costruzione di questa identità europea di cui si parla tanto si deve anche all'ingente contributo che è derivato dai filosofi, scienziati e pensatori musulmani durante quella fase di profondo sonno culturale in cui era caduta l'Europa medievale. Per molti anni i musulmani di prima generazione hanno condotto una vita quasi isolata dettata dalla loro scelta di vivere nelle periferie e trovandosi a vivere una vita sociale in parallelo alla popolazione locale, ne è comportato così una ghettizzazione dei musulmani. Ma con l'avvento della seconda, della terza e le successive generazioni la loro esposizione o meglio la loro visibilità si è intensificata. Infatti si assiste a fratelli, e sorelle con l' Hijab, nelle più svariate sfere sociali, tutto ciò ha fatto insorgere nelle comunità autoctone la paura. Le cifre sono quasi “preoccupanti”, perché il numero dei musulmani sta crescendo ed anche molto in fretta. Un altro punto che viene percepito come un problema dagli europei è l'immigrazione, infatti molti immigrati che provengono dal continente Africano sono di credo islamico, tutto ciò viene visto come una minaccia o peggio ancora come un invasione di musulmani. L' ultimo fattore che preoccupa molto più dei due precedenti è il terrorismo.
Il terrorismo è reale, nessuno lo mette in dubbio. Questo punto è tuttavia legato ai primi due già citati, la visibilità e l'immigrazione, nel generare un'immotivata sfiducia. E per questi motivi che sempre più spesso si sentono in giro frasi o affermazioni del tipo che, questi musulmani sono un problema perché sono ovunque. Si vedono da per tutto. Riassumendo brevemente le cause e/o i problemi che producono la cosi detta islamofobia negli europei ed in Occidente, noteremo che sono principalmente tre. Il primo problema è la visibilità. Il secondo, l'immigrazione. Il terzo è il terrorismo. Esponendo tutti questi problemi i media, i vari governi e le diverse èlite intellettuali non fanno altro che alimentare la sifiduccia. La gente così spaventata si lascia guidare alla cieca da partiti e ideologie di estrema destra e quindi si genera una serie di deformazioni della reale situazione sociale. Infatti nei Tg e nella carta stampata si risaltano fatti di cronaca aventi come protagonisti i musulmani. Tutto ciò è davvero opprimente per noi musulmani(dalla seconda generazione in poi) poiché non cii permette di vivere a pieno la nostra integrazione. Infatti sempre più spesso noi giovani musulmani ci troviamo a vivere una sorta di conflitto di identità a cui naturalmente contribuiscono tutti i diversi fattori sopracitati e sopratutto la percezione che gli europei hanno di noi. In Francia e Inghilterra dove vi sono la terza, la quarta, e la quinta generazione i musulmani non vengono percepiti come europei. Tuttora, è come se parlassimo di persone che da fuori si sono introdotte nel contesto francese e/o inglese. Quindi si sentono spesso definizioni del tipo “inglese con trascorsi da immigrato”, oppure “francese con trascorsi da immigrato”. Se dopo quattro generazioni si aggiunge “con trascorsi da immigrato”, ci dobbiamo chiedere quante altre generazioni servono in realtà per diventare un vero cittadino. In fin dei conti siamo tutti immigrati in Europa, é un continente di immigrazioni. Di norma, alla seconda generazione una persona è definita cittadina di un determinato Paese.
Una domanda che spesso poniamo a noi stessi è se siamo musulmani che abitano in Europa oppure siamo musulmani europei. Ora vorrei con la risposta a questo quesito iniziare la seconda parte del tema dando una soluzione per tutti noi musulmani.
Effettivamente tutti noi musulmani di seconda, di terza generazione in poi, siamo a tutti gli effetti musulmani europei. Per esempio io sono un musulmano europeo, nato e cresciuto in Europa.
E' davvero importante capire questa differenza. Significa che sono di religione musulmana, di cultura europea, e di nazionalità albanese. Tuttavia in un Paese come l'Italia, le tematiche di cittadinanza e identità sono nuove. L'Italia si trova ora ad affrontare tematiche nuove, derivanti da nuove esperienze, che sono già state vissute da latri Paesi, ad esempio dalla Francia quindici o venti anni fa. Posso dire di sentirmi a casa in Europa, ma il senso di appartenenza non è dato solo dal rispetto delle leggi. Dovrebbe essere nutrito dalla reale sensazione di sentirsi a casa. Questa è l'integrazione psicologica, necessaria tanto quanto l'integrazione legale o sociale, che dovrebbe essere tenuta in alta considerazione. L'integrazione è strettamente legata anche all'istruzione. C'è la necessità di attuare riforme nell'istruzione in Occidente. Ma penso che per l'Europa e l'occidente in generale sia difficile mettersi in discussione sotto tutti i punti di vista, sopratutto quando il confronto li mette davanti all'islam. Vorrei puntualizzare che in futuro dovremmo passare oltre questa ossessione per l'integrazione, verso il più alto livello di integrazione stessa: il contributo. Dopo quattro generazioni di persone che si sono rivolte ai musulmani dicendo che si devono integrare; ora abbiamo persone in Francia, Inghilterra ecc. che affermano di averne abbastanza di queste espressioni. In quanto sono già integrati, poiché quello(Inghilterra, Francia...) è già il loro Paese. Il fatto è che la mania di chiedere di integrarsi è più legata alla loro(europei) percezione che alla situazione reale dei musulmani. Noi musulmani siamo integrati nel mondo reale, ma non nella mente degli europei, in quanto essi hanno difficoltà ad integraci nel loro paesaggio intellettuale.

Per concludere, vorrei esaminare tutto ciò che i cittadini musulmani e la società nel suo insieme devono intraprendere per poter creare un futuro migliore, tutti insieme in Europa, Occidente, ecc. Secondo me tutte le comunità musulmane dovrebbero intraprendere un approccio riformista per trovare nuove risposte a nuove sfide, rendendosi conto che è possibile vivere in Europa rispettando le leggi... rimanendo allo stesso tempo fedeli ai principi dell'Islam. Non c'è possibilità di progredire se non cerchiamo di promuovere e intraprendere nuove soluzioni. Ma ora dobbiamo essere in grado di dire, in qualità di musulmani europei: “Non sarò meno musulmano per il fatto di essere più europeo, e non sarò meno europeo per il fatto di essere musulmano. Posso essere entrambi, devo essere fedele ai miei principi dell'Islam e trovare nuove risposte alle nuove sfide che affrontiamo oggi”. Dobbiamo per ciò tenere presente il contesto.
Il concetto chiave, per ciascuno di noi, e la cittadinanza. Dobbiamo interiorizzare il fatto che abbiamo piena cittadinanza, e non dobbiamo essere ossessionati dalla faccenda di considerarci come una minoranza. In quanto cittadino non posso essere messo tra la minoranza, faccio parte della società, e ne faccio parte dando contributi positivi. Devo rifiutare di essere categorizzato “solo” come musulmano, per poter poi davvero affermare “sono un cittadino”.
Il fatto che sappiamo che tutti i cittadini condividono valori comuni, è un terreno comune su cui costruire un futuro migliore. Penso che sia fondamentale per cristiani, ebrei, musulmani ecc. incontrarsi, comprendere e rispettare le differenze esistenti tra i valori di ciascuno, ma usando l'etica e i valori comuni per lavorare insieme. La mia proposta per un nuovo futuro insieme partendo già dal presente è la creazione di un nuovo “noi”. Quando dico “noi”, intendo tutte le persone che hanno un senso di cittadinanza, un senso dei valori comuni, e che sanno che insieme possiamo fare grandi cose. Ma costruire questo nuovo “noi”, invece di alimentare una mentalità da minoranza, o la sensazione di un “noi contro voi” significa arrivare ad ottenere la nostra comune cittadinanza, i nostri valori comuni, e il nostro futuro comune. Dobbiamo iniziare gettando le fondamenta di questa fiducia a livello locale. Ci troviamo ora di fronte ad uno stato di paura, e dobbiamo lavorare per farlo svanire, e avviare la rivoluzione della fiducia. Tutto ciò potrebbe essere fatto, e viene attualmente fatto a livello locale, nelle nostre città in Europa, e penso che questo sarà il futuro.

(TofikFreedom)

Le lacrime della donna

Il piccolo bambino vedendo la propria madre versare lacrime le chiede la causa di tutto ciò. Lei gli risponde che piange perché è una donna. Ma lui le dice che continua a non capire. Allora lei abbracciandolo gli dice che non potrà mai capirla. Il bambino allora decise di chiedere al padre. E lui assorto nel suo lavoro, sbadatamente gli rispose che tutte le donne piangono senza un reale motivo. Non convinto dalla spiegazione del padre, allora il bambino decise di chiedere la risposta di tale quesito all'imam(teologo), il quale gli rispose:

- Quando Allah(Dio) plasmò la donna la creò particolarmente unica!
Fece le sue spalle così forti da poter sopportare il peso del mondo intero...
Le donò forza interiore per sopportare i dolori del parto...e il rifiuto che deriva dal suo bambino...!
Le donò fermezza che le permette di superare anche le difficoltà che per gli altri sono insormontabili...e di prendersi cura della sua famiglia anche quando è provata dalla malattia e dalla stanchezza senza mai lamentarsi anche per un istante!
Gli ha donato la sensibilità per amare i propri figli in qualunque circostanza...anche quando loro feriscono i suoi sentimenti.
Le ha donato la pazienza per sopportare i sbagli del proprio marito e l'ha creata dalla costola del marito affinché protegga il cuore di lui...ma a volte mette a dura prova la sua forza e la sua caparbietà per consolidare le sue qualità.
E come ultima cosa...ha donato a lei le lacrime!
Queste lacrime sono solamente sue e ne può disporre come e quando ne sente il bisogno.
Ne può usufruire senza motivo...o spiegazione...sono sue(quelle lacrime)!
La bellezza di una donna non sta nel modo di vestirsi...nella bellezza del suo viso...o nell'acconciatura dei suoi capelli!

La bellezza di una donna sta nei suoi occhi...quella è l'entrata che porta diritto al suo cuore, là, dove regna l'amore...!




(Adattato dall'albanese in  italiano da Tofik Freedom)


Il Paradiso

"Bi-smi'llāhi al-Rahmāni al-Rahīmi" (بسمالله الرحمن الرحيم)(In nome di Dio, Clemente, Misericordioso)

Solitamente quando si affronta nella khutba il tema del paradiso si parla delle ricompense che Allah l'Altissimo ha in serbo per i sui devoti servitori. Allora ecco che si parla delle huirie, delle case , dei palazzi , dei giardini, dei fiumi di miele e di latte e via dicendo,riservate ai pii credenti che seguono la retta via del Misericordioso e si preservano dai peccati. Insomma parliamoci chiaramente quando si parla del paradiso si parla delle ricompense in esso che hanno tutto di quella materia che è presente nel mondo materiale ma che non ci siamo permessi di avere o semplicemente non ci era destinato avere,ma che abbiamo avuto la possibilità di vedere di conseguenza ambire e desiderare. Ecco perché oggi con voi(con il permesso del Compassionevole) vorrei vedere e analizzare il paradiso da un'ottica tutta differente.
Partiamo dicendo che l'immaginazione è la percezione primaria che si ha di un determinato elemento, cosa o essenza. E la visione sensibile invece èil perfezionamento della percezione dell'immaginazione ed è il massimo svelamento.
L'anima, fintanto che rimane velata dagli impedimenti del corpo, dalle passioni e da tutti gli attributi umani che la dominano, non giunge alla contemplazione e all'incontro con gli oggetti della conoscenza che sfuggono all'immaginazione. Quindi di conseguenza non giunge alla contemplazione di Dio(Allah).

Quando con la morte il velo è sollevato, l'anima rimane macchiata dalle impurità di questo mondo; non ne è del tutto esente, anche se esse ammettono differenze di grado. Certe anime hanno visto accumularsi in esse ogni sorta di impurità e ruggine. Sono diventate come lo specchio del quale si è deteriorato il materiale, per il lungo accumularsi delle impurità, e non accettano restauro o nettatura.Questi sono coloro che saranno separati da un velo dal loro Signore sempre e per sempre – Noi cerchiamo rifugio presso Dio(Allah) da questo!

Altre anime saranno esposte al Fuoco che allontanerà da loro le impurità con le quali si sono insozzate. La durata di questo passaggio all'inferno sarà proporzionale al bisogno di essere purificate. La durata minima corrisponderà ad lieve battito di ciglia– per i veri credenti; la durata massima – così come riporta la Tradizione; “settemila anni”. Dio(Allah) non ha reso noto a nessuna delle Sue creature questo intervallo di tempo oscuro,che averà dopo il giorno della Resurrezione, che è anche esso ignoto – solo allora Dio si occuperà di purificare le anime e di mondarle dalle impurità, in modo che niente, neanche un granello di polvere si poserà sul loro volto, poiché in quello si rivelerà il Vero – Gloria a lui, l'Altissimo! Allora Dio si rivelerà con chiarezza e lo svelamento della Sua rivelazione, in rapporto a ciò che il servitore sapeva, sarà comparabile alla chiarezza dello specchio in rapporto a ciò che il servitore aveva conosciuto con la sola immaginazione. Questa contemplazione si chiama visione. Dunque la visone adesso è reale.

Quindi la quantità e qualità divisione dell'Altissimo nell'aldilà è proporzionabile alla quantità e qualità di conoscenza che hai avuto del tuo Signore quando eri invita. Lo svelamento della luce del Signore ai sui servi è in diversi gradi che derivano dai gradi di conoscenza che essi hanno del loro Signore in vita. A ciò si riferisce la parola dell'Altissimo:“Correrà la loro Luce avanti a loro e alle loro destre e diranno:Signore! Perfeziona a noi la nostra luce”(66,8). La pienezza della loro luce, infatti, non avrà altro effetto che aumentare lo svelamento. E' per questo che, soli, perverranno nella vita futura,al gradino della visione e della contemplazione, coloro che in questo mondo sono stati degli iniziati. Poiché la conoscenza è il seme che nell'Aldilà si trasforma in contemplazione, come il nocciolo di dattero si trasforma in albero e il seme in raccolto, chi non ha nocciolo nella sua terra come potrà ottenere una palma? Chi non coltiva il seme, come potrà mietere il raccolto? E così, chi non conosce Dio(Allah) in questo mondo, come potrà vederLo nell'Aldilà?
Tuttavia, giacché la conoscenza posa su gradini differenziati,anche la rivelazione poserà su gradini differenziati. Il differenziarsi della rivelazione, inoltre, sarà in rapporto alla differenza delle conoscenze, come la diversità delle piante è in rapporto alla diversità del seme. Esse si differenziano senza dubbio per la loro grossezza o minutezza, bellezza, forza e fragilità. A questo proposito il Profeta (s.a.w.s.) disse: “ Dio si manifesta agli uomini comunemente, ma ad Abu Bakr particolarmente”.
Non si deve credere che oltre ad Abu Bakr non vi sia chi ha trovato, nel piacere della visione e della contemplazione, ciò che vi ha trovato Abu Bakr. Vi avrà però trovato solo il decimo di un decimo, se la sua conoscenza in questo mondo è stata il decimo di un decimo.Poiché egli è stato preferito da Dio agli altri uomini per un motivo recondito, ha preso dimora nel suo petto il favore di una rivelazione che senza dubbio lo ha reso unico. Così vi saranno nell'Aldilà certuni che preferiranno il piacere della visione del volto di Dio al godimento del paradiso, dato che questo godimento rinvia al mangiare e al coito. Questo è lo stato di coloro che in questo mondo hanno prediletto il piacere della scienza, della conoscenza e dell'essere edotti sui segreti della Signoria, piuttosto che del piacere del coito, del mangiare e del bere.

Tutti gli altri uomini, invece, sono occupati in questo! Per questo motivo,quando fu chiesto a Rabi'a che cosa pensasse del paradiso, ella rispose: “Prima il vicino, poi la casa!”. Sottolineava così che nel suo cuore non vi era interessamento per il paradiso, ma per il Signore del paradiso!
Chi non conosce Dio in questo mondo, non potrà vedrLo nell'Aldilà!

Chi non trova il piacere della conoscenza di Dio (Allah) in questo mondo, non troverà il piacere di vedere Dio nell'Aldilà! L'uomo non resusciterà se non con quanto è morto; ne muore se non con quanto ha visto e la conoscenza che lo accompagnerà sarà ciò di cui godrà, niente di più.
Il godimento del paradiso, dunque sarà proporzionale all'amore per Dio(Allah) e l'amore per Dio sarà proporzionale alla conoscenza di Lui.
Certo, il paradiso è luogo di godimento per i sensi! Quanto al cuore, il suo piacere sta nell'incontro con Dio, niente altro!
Fra gli uomini, avrà uno stato maggiore di beatitudine nell'Aldilà colui che avrà amato di più Dio in terra, e avrà un maggiore conoscenza dello svelamento del volto di Dio colui che avrà avuto più conoscenza di Dio in vita.
Quindi preghiamo Allah l'Altissimo di accrescere in noi il desiderio della conoscenza della Sua immensità e allontanare da noi l'ignoranza, poiché l'ignoranza e l'incoscienza sono il vivaio d'ogni scelleratezza, mentre la scienza e la conoscenza sono il fondamento d'ogni felicità.

Per concludere vi lascio con questa bellissima poesia di Abu HamidAl-Gazali:

Io non l'ho servito per paura del Suo inferno,
né per amore del Suo paradiso,
poiché sarei come il servo malvagio,
ma io l'ho servito per amore di Lui e desiderio di Lui !”.

BarakAllauh fikum a tutti voi!

(Tofik Freedom)

Chi sono i veri terroristi?

Che non ti ingannino i media!

Mi è piaciuta la replica di un convertito Tedesco all'islam, in merito alla domanda postagli dai media, quale è la relazione tra Islam e terrorismo, egli ha risposto:

- Chi ha iniziato la Prima Guerra Mondiale?
- Chi ha iniziato la Seconda Guerra Mondiale?
- Chi ha ucciso 20 milioni di innocenti nativi Australiani?
- Chi ha sganciato la bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki?
- Chi ha ucciso più di 100 milioni di indiani pellerossa nell'America del nord?
- Chi ha ucciso più di 50 milioni di indiani pellerossa nell'America Latina?
- Chi ha schiavizzato circa 180 milioni di africani dove l' 88% di loro è morto e in seguito sono stati gettati nell'oceano Atlantico?

Non sono stati i musulmani!

Prima di tutto ciò, bisogna definire bene il significato del termine terrorismo, quando i non musulmani commettono un crimine esso è semplicemente un crimine, mentre quando il crimine lo commettono i musulmani si chiama terrorismo!

Stai attento! Non pesare la stessa cosa con due misure diverse.

(Adattato dall'albanese in italiano da Tofik Freedom)

Come mai i musulmani non mangiano carne di maiale?

Eccovi la risposta scientifica

Perché nel Corano sta scritto che questo tipo di carne va evitata perché impura e ciò per diversi motivi che andiamo ad elencare: il maiale è un animale erbivoro ma anche carnivoro; esso però racchiude anche una terza peculiarità alimentare assai ributtante: è, effettivamente, anche un mangiatore di escrementi! Difatti, in molte località del mondo in cui mancano le reti fognarie tale animale venne e viene tuttora utilizzato, appunto, come pulitore. Il porco, per di più, ha i reni mal funzionanti. Vale a dire a differenza di noi esseri umani e degli animali in genere, il suo sistema di filtraggio è per costituzione fisica, in un certo qual senso, malato; o per dirla con più esattezza, è poco operativo: noi riusciamo a depurare il nostro corpo di circa il 94% dell'acido urico mediante i nostri reni e attraverso l'urina; così anche tutti gli animali comuni. Il porco, invece, non riesce ad espellerne tranne il 4 - 5% circa. E il rimanente? Gli rimane naturalmente nel fisico; non bisogna, insomma, stupirsi del suo veloce ingrassarsi: è gran parte di quello che doveva finire nelle sue urine! l'acido urico(come le altre sostanze contenute nell'urina), si sa bene, è un pericoloso veleno, veicolo di non poche malattie. Facendo poi, ausilio del campo parassitologico e di quello microbiologico è dimostrato, da un'altra angolatura ancora, come la carne di porco contenga un alto tasso di agenti patogeni che comportano un non indifferente di rischio di malattia.


(Tofik Freedom)